Cannabis per la salute: tutti i benefici del CBD

CBD è la sigla che indica il cannabidiolo, un cannabinoide della cannabis. Il CBD deve la sua fama alle tante proprietà medico-terapeutiche che ha tanto da essere impiegato in molti Paesi del mondo per questa ragione.

Questa preziosa sostanza fu scoperta nel 1940 presso l’Università dell’Illinois grazie ad un gruppo di ricercatori. La struttura esatta fu ricostruita soltanto 23 anni dopo, nel 1963. L’anno successivo venne isolato per la prima volta il THC, ossia l’elemento che aprì di fatto le porte all’uso della cannabis in ambito medico. La ricerca scientifica ha dimostrato negli anni che il CBD è una sostanza sicura e completamente atossica, capace di offrire grandi benefici per il trattamento di alcune malattie, come ad esempio la schizofrenia. Gli effetti che combattono le convulsioni da parte del CBD sono stati confermati nel 1973 quando alcuni ricercatori pubblicarono uno studio di come l’assunzione regolare di cannabidiolo riuscisse a bloccare le convulsioni nei ratti.
Intorno alla metà degli anni ’70 il campo medico di applicazione del CBD venne ampliato nell’ambito dei disturbi legati all’ansia. Proprio in questi anni si sono verificate le maggiori scoperte riguardo gli effetti sedativi sulle persone, oltre a essere riscontrato un miglioramento del sonno per i pazienti che soffrivano di insonnia.

Al giorno d’oggi sono principalmente due i settori di studio che interessano l’uso del CBD per le sue proprietà terapeutiche: quello riguardante il trattamento delle psicosi e quello dell’epilessia farmaco-resistente nei bambini, come rimedio contro le convulsioni. Il potenziale terapeutico del CBD è in costante crescita, tanto che studi e ricerche stanno approfondendo i suoi benefici su persone affette da malattie come distonia, diabete ed Alzheimer, ma anche come rimedio a disturbi della pelle e infiammazioni.

Il CBD contro il cancro

Diversi studi hanno dimostrato come il CBD sia in grado di prevenire la proliferazione di cellule tumorali. Lo studio ha messo in luce il meccanismo per cui il CBD “uccide” letteralmente le cellule del cancro al seno in alcune donne prese come campione. Le concentrazioni di CBD necessarie a questo processo non hanno effetti collaterali sulle cellule sane. Inoltre, ulteriori approfondimenti hanno dimostrato la capacità del CBD di inibire e frenare l’espansione del cancro in altri organi come il colon o i polmoni, oltre ad essere stato applicato come trattamento contro la leucemia. Due studi hanno anche dimostrato l’effetto benefico del CBD contro la comparsa delle cellule cancerose responsabili del tumore del collo dell’utero.

Sostanzialmente i meccanismi con cui il CBD combatte contro i tumori sono tre:

  1. riesce a ridurre la produzione di energia da parte delle cellule tumorali facendole morire;
  2. le cellule “killer” vengono attivate grazie al CBD e riescono a “uccidere” quelle dannose;
  3. blocca la segnalazione “CPR55” responsabile della produzione di cellule cancerose, impedendo che si moltiplichino.

Il CBD come ansiolitico e antinfiammatorio

Il CBD è in grado di fungere da ansiolitico per tutti quei pazienti che soffrono di disturbi di ansia, attacchi di panico, patologie ossessivo-compulsive e stress post-traumatico. Su un campione eterogeneo di persone con disturbi psicotici è stata somministrata quotidianamente una dose di CBD ed è risultato un miglioramento dello stato di allerta, minori o assenti episodi di attacchi di panico e un alleviamento dello stress in seguito ad eventi traumatici.

Il CBD ha proprietà antinfiammatorie, tanto da essere considerato un prodotto in grado di contrastare diversi disturbi, compresi quelli autoimmuni. Gli studi attualmente sono in corso, ma i ricercatori si sono dichiarati fiduciosi, tanto da considerare il cannabidiolo una sostanza “promettente” per la terapia di questo tipo di problemi e malattie.

Il CBD per aiutare chi soffre di epilessia e schizofrenia

Gli effetti antipsicotici del CBD sono stati ampiamente dimostrati in numerose ricerche anche se ancora non si conosce il meccanismo preciso per cui la sostanza riesca a funzionare come sedativo contro convulsioni ed episodi analoghi. Alcuni studiosi affermano che questo comportamento del cannabidiolo sarebbe dovuto al fatto che esso ha una struttura molto simile a quella dei farmaci antipsicotici atipici. Altre ricerche, invece, hanno dimostrato che il CBD riesce semplicemente ad inibire le psicosi limitando le manifestazioni sulle persone. Alcuni pazienti schizofrenici ai quali è stata data giornalmente una quantità di CBD prestabilita hanno riportato minori crisi e attacchi dovuti alla patologia.

Oltre alla schizofrenia, il cannabidiolo sembra essere una terapia promettente per il trattamento dell’epilessia farmaco-resistente anche nel campo pediatrico. Uno studio condotto su un campione di bambini ha dimostrato che circa l’80% di loro grazie alla somministrazione regolare e controllata di CBD ha ridotto notevolmente la frequenza delle crisi. Oltre a questo, i piccoli hanno avuto miglioramenti anche a livello di attenzione, sonno e stato d’animo.

Il CBD come terapia per malattie neurodegenerative

Il cannabidiolo è ottimo per combattere gli effetti negativi dovuti al neurotrasmettitore glutammato e del ROS (ossigeno radicale) nel cervello, contrastando la morte delle fondamentali cellule cerebrali, causa di malattie neuro-degenerative di varia gravità. Il CBD possiede una maggiore proprietà antiossidante rispetto a vitamine C ed E, oltre a riuscire a tutelare le cellule del cervello dal beta-amiloide, un elemento tossico che provoca malattie come il morbo di Parkinson o quello di Alzheimer. Uno studio ha previsto l’assunsione di una dose di CBD ad un campione di pazienti con Parkinson per la durata di 6 settimane, mostrando come alla fine di questo lasso di tempo essi avessero ottenuto notevoli miglioramenti sugli effetti negativi della malattia. Un altro studio ancora ha messo in luce le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti del cannabidiolo, nel trattamento della sclerosi laterale amiotrofica (“ALS”). A dei pazienti affetti dalla malattia sono state somministrate quotidianamente delle dosi controllate di CBD e il risultato è stato quello di ottenere un allungamento dell’aspettativa di vita per queste persone, con una limitazione dei sintomi legati a questa grave malattia degenerativa. Infine, un ulteriore studio ha dimostrato che il CBD è in grado di proteggere le cellule del cervello capaci di causare ictus o ischemie.

Miglioramento del sonno e riduzione di acne, psoriasi e depressione

Tra i tanti effetti benefici del CBD è stato riscontrato un miglioramento della qualità del sonno in coloro che assumono la sostanza prima di andare a dormire.
Il cannabidiolo, inoltre, riesce ad avere grandi benefici su disturbi della pelle come psoriasi e acne.
Infine, alcuni ricercatori sostengono l’efficacia del CBD come antidepressivo. Gli effetti positivi derivanti dalla somministrazione di questo elemento sono rapidi e in grado di durare nel tempo, proprio come quelli dei farmaci per la depressione.